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 FONDAZIONE CIVILTA' BRESCIANA - Centro Studi Giulio Aleni   . . . Sito in Preparazione . . .

FACCIAMO QUALCOSA PER LE COMUNITÀ' CINESI IN ITALIA

 

Sabato 24 maggio2008 ho avuto l'opportunità di partecipare alla Messa presieduta dal Card. Dias nella Basilica di S. Maria Maggiore a Roma per la Giornata di preghiera per la Cina. E' stata una preziosa occasione per le minuscole comunità cattoliche in seno agli extracomunitari di origine cinese, per incontrarsi per la prima volta e prendere coscienza della responsabilità e opportunità di evangelizzazione dei loro connazionali.

Data la ben nota chiusura (e istintiva diffidenza?) degli immigrati cinesi che vivono fra noi, è stato provvidenziale che la Fondazione Migrantes della CEI abbia preso l'iniziativa di sponsorizzare quell'incontro di Roma, per favorire il difficile cammino di integrazione e di dialogo.

Ho fiducia che l'Ufficio Nazionale per la Cooperazione Missionaria si faccia carico del dovere che la Chiesa Italiana ha anche per l'evangelizzazione dei 300 mila cinesi che vivono fra noi, e che possa incoraggiare gli Uffici Diocesani Missionari a mettere in atto qualche iniziativa per avvicinare le comunità cinesi che sono nelle nostre città.

Lo ha ricordato Papa Benedetto XVI nel saluto rivolto domenica 25 maggio ai rappresentanti cattolici cinesi presenti in Piazza San Pietro. Egli è infatti preoccupato che non manchi la solidarietà dei cattolici di tutto il mondo per sostenere "l'impegno di quanti in Cina, tra le quotidiane fatiche, continuano a credere, a sperare, ad amare, affinché mai temano di parlare di Gesù al mondo e del mondo a Gesù", rimanendo "sempre testimoni credibili" del suo amore e "mantenendosi uniti alla roccia di Pietro su cui è costruita la Chiesa". Una preoccupazione missionaria quindi, che guarda avanti, consapevole del crescente peso che la Cina (e il popolo cinese) avrà nel mondo.

Nella presente situazione in cui le Chiese dell'Occidente non possono più contribuire direttamente all'evangelizzazione della Cina con l'invio di missionari, il Papa è convinto che il "piccolo gregge" dei cattolici cinesi deve essere comunque aiutato e sostenuto dalla Chiesa universale, nel compito immane di evangelizzare il loro popolo che è il più numeroso del mondo. E una delle forme più valide (come dimostra l'attivismo di numerose sette protestanti!) è una efficace presentazione del Vangelo ai numerosi emigranti che vengono in Occidente.

Mi rendo conto della complessità del compito, ma oso sperare che, per avviare una riflessione concreta, si prenda contatto al più presto con il sacerdote cinese Don Pietro CUI Xingang, che Propaganda Fide ha costituito Coordinatore nazionale della pastorale per i cattolici cinesi residenti in Italia. (Il suo Fax è: 06-6892945; tel. 06-69894520).

Certo, il problema dell'evangelizzazione dei cinesi che sono in Italia presuppone un delicato lavoro di dialogo e integrazione culturale e sociale, ed in questo rimane prezioso e indispensabile il contributo della Fondazione Migrantes.

Ma credo che l'attuale appello del Papa richieda una risposta anche delle forze missionarie della Chiesa italiana, come anche degli enti culturali che si interessano in qualche modo al dialogo con il mondo cinese in genere. Un primo passo potrebbe essere la costituzione, a livello nazionale e nelle varie città italiane, di un comitato congiunto di lavoro che includa la Fondazione (e gli uffici di ) Migrantes, l'Ufficio Nazionale Missionario (e i corrispondenti Uffici diocesani), eventuali entità che operano nel campo del dialogo culturale con le realtà cinese, e l'ufficio di Don Cui.

Milano 10 giugno 2008.

                                                                     p. Angelo Lazzarotto Pime